Prof.ssa Anna Pichiecchio
Direttore del dipartimento di Neuroradiologia Fondazione IRCCS Mondino di Pavia. Professore Ordinario in Neuroradiologia, Università di Pavia.
Cos’è?
Le indagini di Risonanza Magnetica della colonna (RM rachide) rappresentano il Gold Standard per la visualizzazione del midollo spinale, delle radici nervose o delle strutture osteo-muscolari della colonna vertebrale per verificare o escludere eventuali patologie.
Ad oggi, il sospetto di una patologia midollare o nervosa periferica impone l’esecuzione di un esame RM con magnete ad alto campo, da 1.5 T fino 3T (campi più elevati vengono utilizzati strettamente in campo di ricerca), che consentono uno studio morfologico basale e/o successivo al mezzo di contrasto paramagnetico.
Quali sono le principali indicazioni?
Le principali indicazioni riguardano patologie del contenente (vertebre, legamenti e strutture muscolari) e contenuto (midollo e nervi periferici), di natura:
- Traumatica
- Vascolare ischemica o emorragica
- Infiammatoria (es.mieliti, meningiti, spondilodisciti)
- Artrosico-degenerativa (es. ernie e protrusioni discali)
- Neoplastica (es. tumori midollari o extra-assiali primitivi o secondari, metastasi ossee)
- Malformativa (es.spina bifica)
Indicazioni al mezzo di contrasto paramagnetico
Si esegue il contrasto quando è necessario caratterizzare lesioni encefaliche di natura infiammatoria/infettiva e neoplastica, anche mediante studi di perfusione parenchimale o studi dinamici/funzionali mediante tecniche di immagine avanzate.
Inoltre, consente immagini più dettagliate dei vasi sanguigni in caso di patologia occlusiva, traumatica o malformativa vascolare.
Si ricorda tuttavia che gli studi angiografici di risonanza magnetica possono essere realizzati anche senza la somministrazione del mezzo di contrasto, mantenendo comunque una qualità diagnostica molto elevata nello studio del distretto arterioso intracranico.
Come mi devo preparare?
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In cosa consiste l’esame?
Tempo di esecuzione delle immagini può variare in base al quesito clinico da una decina di minuti a tre quarti d’ora/un’ora.
Il paziente viene fatto sdraiare supino su un lettino dove dovrà restare il più immobile possibile durante lo svolgimento dell’esame. Il medico può anche chiedere di trattenere il respiro per qualche secondo, in caso di acquisizioni ove il movimento toracico potrebbe inficiare la qualità delle immagini.
Finito l’esame il paziente può tornare a casa. In caso di prima somministrazione del mezzo di contrasto, si richiederà un tempo di attesa di circa 30 min, in modo da scongiurare eventuali reazioni allergiche inaspettate, sia precoci che tardive.
Controindicazioni
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