Mezzi di contrasto e nefropatia: protocolli e linee guida

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Dott.ssa Vittoria Chiarpenello
Medico, Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica, Università degli Studi di Milano

Articolo dedicato ai professionisti della salute

Aggiornato sulla base delle linee guida più recenti (ESUR 2020 v. 10.0, ultime disposizioni protocollo SIRM 26/07/2023). 

Contrasto iodato  (TC) – Protocolli

NESSUN RISCHIO

Nessuna profilassi, le indagini o le procedure con MdC possono essere eseguite normalmente. 

BASSO RISCHIO

  • Considerare un’indagine alternativa, se possibile. 
  • Altrimenti procedere senza profilassi.

ALTO RISCHIO

Prima dell’esame

  • (a) Idratazione con bicarbonato di sodio 1.4% (o 154 mmol/l in destrosio al 5%) per via venosa: 3 ml/kg/h per un’ora prima del mezzo di contrasto

Oppure

  • (b) Idratazione con soluzione salina 0.9% per via venosa: 1 ml/kg/h per 3-4 ore prima della somministrazione del mezzo di contrasto e per 4-6 ore dopo.

Durante l’esame

  • utilizzare MDC a bassa osmolalità o isolmolari
  • Utilizzare la dose minima sufficiente di MDC

Dopo l’esame

  • Continuare l’espansione di volume se necessario come da protocolli sopra riportati
  • Valutare il GFR 48h dopo l’esame.
    • Se dopo 48 ore danno renale (PC AKI) controllare il paziente clinicamente per almeno 30 giorni valutando il eGFR a intervalli regolari

Solo nel caso di somministrazione arteriosa con esposizione renale di primo passaggio (condizione che avviene in alcune procedure interventistiche dove il contrasto viene iniettato direttamente in aorta o nelle arterie renali), oppure in pazienti in terapia intensiva, la soglia di alto rischio viene considerata per un GFR <45 ml/min. In questo caso: 

  • l’idratazione successiva di 4-6 ore è sempre obbligatoria sia col protocollo (a) che (b)
  • Durante la procedura mantenere il rapporto dose mdc (in grammi di I) / eGFR assoluto (in ml/min) < 1.1 o il rapporto volume mdc (in ml) / eGFR (in ml/ min/1.73 m2) < 3.0 quando si usa un mezzo di contrasto alla concentrazione di 350 mgI/ml.

ALTISSIMO RISCHIO

  • Profilassi personalizzata secondo protocolli della singola azienda e/o decisione multidisciplinare

 

Gadolinio (RM) – Protocolli

Il rischio di nefropatia da contrasto (PC-AKI) utilizzando il gadolinio è molto basso. Una complicanza rara ma potenzialmente grave è invece la fibrosi nefrogenica sistemica (NFS), che può manifestarsi da giorni a mesi dopo la somministrazione di mezzo di contrasto a base di gadolinio. I principali fattori di rischio per la NFS sono:

  • Pazienti con l’insufficienza renale severa ( GFR < 15 ml/min/1.73m2) o pazienti dializzati sono considerati ad alto rischio
  • I mezzi di contrasto a base di gadolinio dovrebbero essere usati con CAUTELA in pazienti con GFR <30ml/min.
  • La valutazione laboratoristica della funzionalità renale (creatinina e eGFR) non è più obbligatoria per i mezzi di contrasto macrociclici attualmente autorizzati
  • Rimane obbligatoria per i mezzi di contrasto epatospecifici (rischio di NFS)

I farmaci considerati ad alto rischio attualmente sono stati sospesi dall’EMA (Agenzia del Farmaco Europea) o rimossi dal mercato. 

I farmaci attualmente considerati a basso rischio e approvati dall’EMA sono:

  • Gadobutrolo (Gadovist®, Gadavist®)
  • Gadoterato di Meglumina (Dotarem®, Magnescope® e prodotti generici)
  • Gadoteridolo (Prohance®)

 

I seguenti farmaci epatospecifici sono considerati a medio rischio e vengono raccomandati esclusivamente per l’imaging epato-biliare:

  • Gadobenato dimeglumina (Multihance®)
  • Acido gadoxetico disodico (Primovist®, Eovist®)
  • Può essere utilizzato per l’artrografia RM (Artro-RM):
    Gadopentato dimeglumina (Magnevist®)

Pazienti in dialisi

Tutti i mezzi di contrasto, a base di iodio e a base di gadolinio, possono essere eliminati dal circolo sanguigno attraverso l’emodialisi o la dialisi peritoneale. Ciò nonostante, non vi sono evidenze che l’emodialisi abbia un’azione protettiva nei confronti del danno renale dopo somministrazione di mezzo di contrasto o della NSF nei pazienti con insufficienza renale. In tutti i pazienti va evitato il sovraccarico osmotico e di liquidi. 

Contrasto iodato (TAC)

  1. Non è necessario coordinare il momento dell’iniezione del mezzo di contrasto e dell’emodialisi.
  2. Non è necessario sottoporre il paziente ad una ulteriore seduta di emodialisi per rimuovere il mezzo di contrasto.

Gadolinio (RM)

  • Si raccomanda il coordinamento tra il momento della iniezione del mezzo di contrasto e quello della seduta di emodialisi.
  • Si raccomanda una ulteriore seduta di emodialisi per rimuovere il mezzo di contrasto quanto più rapidamente possibile dopo la sua iniezione.

Dialisi peritoneale continua ambulatoriale

  • MdC Iodati. Non è necessaria una seduta di emodialisi per rimuovere il mezzo di contrasto.
  • Gadolinio. La necessità di una seduta di emodialisi va discussa con il medico curante.
Bibliografia
  1. ESUR GUIDE TO THE CMSC CONTRAST AGENT GUIDELINES, 2020  VERSION 10
  2.  Asgharpour, M.; Danialy, R.; Mirhashemi, S.; Ebrahimi, S. Intravenous Contrast Agents in Diabetic Patients Taking Metformin; an Updated Review on Current Concepts. J. Nephropathol. 2019, 9 (1), e05–e05. https://doi.org/10.15171/jnp.2020.05.
  3. Baerlocher, M. O.; Asch, M.; Myers, A. Metformin and Intravenous Contrast. CMAJ Can. Med. Assoc. J. 2013, 185 (1), E78. https://doi.org/10.1503/cmaj.090550.
  4. Davenport, M. S.; Perazella, M. A.; Yee, J.; Dillman, J. R.; Fine, D.; McDonald, R. J.; Rodby, R. A.; Wang, C. L.; Weinreb, J. C. Use of Intravenous Iodinated Contrast Media in Patients with Kidney Disease: Consensus Statements from the American College of Radiology and the National Kidney Foundation. Radiology 2020, 294 (3), 660–668. https://doi.org/10.1148/radiol.2019192094.
  5. https://sirm.org/wp-content/uploads/2021/04/316-Documento-intersocietario-SIRM-SIN-AIOM-2020-prevenzione-danno-renale-da-mdc.pdf

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