
Prof.ssa Anna Pichiecchio
Direttore del dipartimento di Neuroradiologia Fondazione IRCCS Mondino di Pavia. Professore Ordinario in Neuroradiologia, Università di Pavia.
Cos’è?
L’imaging di risonanza magnetica (RM) è la tecnica più diffusamente impiegata in neuroradiologia, basata sull’eccitazione di nuclei di idrogeno, sottoposti a campi magnetici e radiofrequenze, e al loro segnale elettro-magnetico che viene utilizzato per ricreare immagini corporee nei tre piani dello spazio.
Consente un più accurato inquadramento diagnostico delle patologie del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo) e periferico per via della maggior definizione anatomica e della più alta risoluzione di contrasto che consentono anche una visualizzazione diretta di strutture che altrimenti non sarebbero correttamente visualizzabili con altre metodiche es. meningi, nervi cranici e periferici.
Si avvale di un’apparecchiatura costituita da tre elementi principali:
- il gantry, struttura cilindrica caratterizzato da un campo magnetico stabile, e da un sistema di bobine spirali che creano dei gradienti di campo magnetico. Si associano bobine di trasmissione e riceventi impulsi di radiofrequenze, incorporate al sistema con lo scopo rispettivamente di emettere e ricevere il segnale elettro-magnetico.
- il lettino sul quale viene posizionato il paziente
- la postazione di controllo dove lavorano il tecnico e il radiologo.
In seguito al posizionamento del paziente, in base al distretto da analizzare, possono essere aggiunte delle bobine di superficie che vengono montate attorno al paziente in modo da amplificare ed intensificare la cattura del segnale di ritorno di eccitazione degli ioni idrogeno.
Gli esami possono essere o meno completati con la somministrazione di mezzi di contrasto paramagnetici per uno studio più approfondito. Gli attuali mezzi di contrasto paramagnetici presenti in commercio sono tutti a base di gadolinio.
Quali sono le principali indicazioni?
Gli impieghi della RM in neuroradiologia sono piuttosto ampi dallo studio della patologia neoplastica, infiammatoria/infettiva e demielinizzante, cerebro-vascolare, degenerativa e malformativa.
Rappresenta un’indagine di II livello, tuttavia può rivestire un ruolo cruciale in regime d’urgenza nel dirimere diagnosi differenziali o per una corretta visualizzazione di patologie che altrimenti non sarebbero riconoscibili con altre metodiche se non in caso di grandi estensioni o in fasi molto tardive (es. lesioni demielinizzanti, ictus ischemici prima delle 24h, mieliti o infarti midollari), quando ormai si riducono le possibilità terapeutiche.
Inoltre, a differenza della tomografia computerizzata, la risonanza magnetica consente studi angiografici arteriosi e venosi intracranici, senza la somministrazione del mezzo di contrasto a base di gadolinio, rispettivamente mediante tecnica “Time of Flight” per gli studi arteriosi e “Phase Contrast” per gli studi venosi.
Indicazioni al mezzo di contrasto
Tramite l’uso intravenoso del mezzo di contrasto paramagnetico, si può realizzare uno studio parenchimale più approfondito, per capacità di tale molecola di fuoriuscire dai vasi ove si riscontra un danno della barriera emato-encefalica.
Inoltre, consente di effettuare studi angiografici 3D e 4D dei vasi arteriosi e/o venosi (Angio-RM) per la diagnosi e il planning terapeutico delle principali patologie neurovascolari es. ischemie cerebrali, emorragie, dilatazioni aneurismatiche e altre malformazioni vascolari.
Effetti collaterali del mezzo di contrasto
La somministrazione del mezzo di contrasto si può associare a breve e transitoria sensazione di calore in tutto il corpo, a cui si può unire in modo variabile nausea e/o vomito.
Nonostante i mezzi di contrasto siano considerati farmaci sicuri e largamente utilizzati, non sono scevri da rischi. L’uso del mezzo di contrasto si associa a, rare ma possibili, reazioni allergiche di variabile entità, da lieve (es.prurito, rush cutanei) a gravi (shock anafilattico); la somministrazione pertanto può avvenire solo in strutture “protette” ovvero dotate di presidio anestesiologico al fine di scongiurare qualsiasi tipo di urgenza.
Preparazione dell’esame RM
- Rimuovere oggetti metallici. Poco prima dell’esecuzione dell’esame verrà richiesto di rimuovere tutti gli oggetti o abiti con inserti costituiti da metalli e/o leghe metalliche non compatibili al sistema di risonanza magnetica. Le proprietà ferromagnetiche di alcuni metalli, infatti non solo compromettono il segnale elettro-magnetico per la formazione delle immagini ma costituiscono anche un grave pericolo per il paziente in quanto possono dislocarsi o surriscaldarsi.
- Pacemaker. Segnalare la presenza di Pacemaker o altri dispositivi elettronici impiantabili. Nonostante molti device elettromedicali moderni siano compatibili con la risonanza, è sempre essenziale accertare prima dell’esame del condizioni di compatibilità e la necessità di eventuali operazioni prima dell’esame.
Come mi devo preparare alla somministrazione del mezzo di contrasto?
- Digiuno. L’impiego del mezzo di contrasto implica a scopo prudenziale l’osservazione del digiuno per almeno 6h da cibi solidi, mentre può idratarsi e non deve sospendere l’assunzione di eventuali farmaci.
- Creatinina. E’ richiesta l’esecuzione di esami emato-chimici nei giorni precedenti, quali creatinina ematica e stima del filtrato glomerulare (GFR-Glomerular Filtration Rate) per l’accertamento di un efficiente funzionalità renale, condizione necessaria per eliminare correttamente dal corpo il mezzo di contrasto.
- Allergie e reazioni avverse. Il medico si accerterà dell’assenza di eventuali pregresse reazioni avverse al mezzo di contrasto iodato, che possono rappresentare una controindicazione alla sua somministrazione.
- Documentazione clinica. Prima dell’esame, il medico farà un breve questionario relativo alla storia clinica del paziente, è importante portare con se tutte le visite e gli esami precedenti.
- Accesso venoso. Infine, il personale medico/infermieristico procederà al posizionamento di un accesso venoso periferico (solitamente a livello del braccio/mano) tramite il quale verrà iniettato il mezzo di contrasto.
Controindicazioni in RM
L’uso di campi magnetici e radiofrequenze comporta delle limitazioni di accesso alla sala magnete assolute o relative, a coloro che presentano protesi e/o impianti metallici o dispositivi elettromagnetici che potrebbero alterarsi nella loro funzione/ spostarsi/ surriscaldarsi con consensuale malfunzionamento, dislocazione o ustione.
Dato la costituzione del macchinario, la forte claustrofobia rappresenta una controindicazione molto comune nella popolazione (in caso di necessità, si può prevedere un esame in sedazione con assistenza rianimatoria).
Data l’assenza di radiazioni ionizzanti, è preferita alla tomografia computerizzata nell’età pediatrica. E’ comuqnue sconsigliata per le donne in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, data la mancanza di evidenze scientifiche che ne attestino l’effettiva non nocività. Non vi sono controindicazioni durante l’allattamento.
Clicca qui per visualizzare una lista delle controindicazioni alla Risonanza Magnetica
Controindicazioni al mezzo di contrasto della RM
- Gravidanza. La somministrazione del mezzo di contrasto iodato è sconsigliata alle donne in stato certo o presunto di gravidanza, tranne che in circostanze eccezionali.
- Allattamento. Non vi sono controindicazioni durante l’allattamento.
- Insufficienza renale. Il mezzo di contrasto non è indicato a coloro che soffrono di grave insufficienza renale che inficia l’eliminazione del farmaco.
- Allergie e reazioni avverse. In caso di allergia accertata o presunta al mezzo di contrasto iodato, ove il suo utilizzo sia inevitabile, senza alternative e giustificato dal quesito clinico, si può procedere alla sua somministrazione seguendo specifiche raccomandazioni. Tuttavia, si rimanda l’appropriatezza e il giudizio dei casi specifici al personale medico radiologico interessato.
Limiti
- Tempo. Tempo di realizzazione delle immagini generalmente più lungo rispetto ad altre metodiche.
- Costi. I costi di una RM sono decisamente più alti rispetto alle altre metodiche di imaging.
- Metalli e device elettronici. Accesso alla sala magnete limitato o condizionato per tutti quei pazienti che presentano dispositivi medici impiantati metallici e/o elettro-magnetici. Scopri tutte le controindicazioni alla risonanza magnetica.