Prof.ssa Anna Pichiecchio
Direttore del dipartimento di Neuroradiologia Fondazione IRCCS Mondino di Pavia. Professore Ordinario in Neuroradiologia, Università di Pavia.
Cos’è?
Si tratta di un’indagine che sfrutta radiazioni ionizzanti (raggi X) su un unico piano di studio (2D). Le radiazioni prodotte dall’apparecchiatura radiologica attraversano progressivamente il corpo del paziente, perdendo di intensità e/o oltrepassandolo, formando successivamente su un sistema fotosensibile (analogamente ad un sistema fotografico) l’immagine del segmento corporeo studiato.
Quali sono le principali indicazioni?
Le indicazioni ad un esame di radiologia convenzionale a raggi X sono ormai limitate, e relegate nella maggior parte dei casi allo studio in regime di urgenza, data la loro facilità di esecuzione e relativo basso costo.
Essa, infatti, fornisce informazioni dirette sull’integrità e la morfologia delle strutture ossee del cranio, del volto e del rachide evidenziando eventuali fratture, malformazioni o varianti anatomiche. Tuttavia, per le strutture parenchimali e/o legamentose, data la loro relativa radiotrasparenza, si possono solo ricavare informazioni indirette per l’eventuale visualizzazione di alterazioni ossee consensuali o di calcificazioni annesse.
Come mi devo preparare?
Non è richiesta nessuna preparazione. Poco prima dell’esecuzione dell’esame verrà richiesto di rimuovere tutti gli oggetti metallici o gli abiti con inserti metallici (collane, orecchini, cinture ecc.), presenti nel campo d’esame da studiare per evitare effetti di attenuazione del fascio radiante.
Limiti
I limiti della radiografia riguardano le informazioni, che sono limitate al tessuto osseo e la mancanza di tridimensionalità.
Controindicazioni
Le radiografie tradizionali comportano un’esposizione alle radiazioni ionizzanti molto bassa.
E’ comunque sconsigliata l’effettuazione in caso di stato di gravidanza certo o presunto della paziente.