Pacemaker in Risonanza

Indice

Si può fare la risonanza magnetica col pacemaker?

Il pacemaker e in generale tutti i dispositivi elettronici impiantabili (inclusi i defibrillatori impiantabili e i monitor cardiaci, neurostimolatori, pompe per infusione di insulina, dispositivi cocleari e dispositivi di assistenza ventricolare cardiaca) sono controindicati alla risonanza magnetica, in quanto potrebbero muoversi o vibrare, surriscaldarsi o guastarsi durante l’esame. 

Il pacemaker ha in più un ulteriore rischio: essendo collegato direttamente al cuore con dei cavetti elettrici, interagendo con il campo magnetico potrebbe generare correnti indotte e stimolare il cuore a battere troppo rapidamente o a fermarsi.

Da diversi anni esistono modelli di dispositivi impiantabili compatibili sotto certe condizioni (definiti infatti MR conditional). Tali condizioni sono riportate nelle specifiche dell’apparecchio e includono caratteristiche tecniche che la risonanza deve rispettare (come l’intensità del campo magnetico e dei gradienti, la scelta di determinate sequenze e parametri a bassa energia) oppure particolari configurazioni del dispositivo durante l’esame. 

Esiste inoltre sempre maggiore evidenza che la risonanza magnetica possa essere eseguita anche in pazienti con dispositivi “non-compatibili”, o meglio che non possiedono determinate certificazioni perché magari non sono stati impiantati in tempi recenti. In questi casi esistono delle linee guida internazionali, che comunque vengono poi riadattate in ciascun ospedale secondo specifici protocolli aziendali. 

Rimane però ancora oggi una forte percezione del “rischio” ad eseguire la risonanza in presenza di pacemaker, sicuramente condizionata da decenni in cui è stata una controindicazione assoluta. E’ probabile che tra pochi anni, con la sempre maggior diffusione di device compatibili e con l’aumento dei dati a disposizione sulla sicurezza, il pacemaker non rappresenterà più un grosso problema per l’esecuzione di una risonanza.

Nel frattempo, nel caso si sia portatori di pacemaker e si debba eseguire una risonanza magnetica, se deve fare riferimento al proprio cardiologo e concordare insieme a lui e al radiologo di riferimento la risonanza, per non rischiare di dover cancellare l’appuntamento all’ultimo momento.

E con la risonanza a basso campo? 

Anche in questo caso esiste sempre più una maggiore evidenza che la risonanza magnetica a basso campo possa essere utilizzata in sicurezza in pazienti portatori di pacemaker o altri dispositivi impiantabili. Tuttavia per il momento le normative e le linee guida, perlomeno in Italia, restano ancora ambigue ed è sempre buona norma chiedere bene al centro specifico prima di prenotare un esame e fare riferimento al proprio cardiologo. 

it_ITItalian
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email