Cos’è?
Una radiografia è un tipo di imaging medico che utilizza raggi X per creare immagini di strutture all’interno del corpo, come ossa, organi e tessuti. Il processo coinvolge l’esposizione del corpo a una piccola quantità di radiazioni ionizzanti per produrre immagini, utilizzate dai medici per diagnosticare o monitorare una varietà di condizioni mediche.
Come mi devo preparare?
Per eseguire una radiografia non è necessaria nessuna preparazione particolare. Si consiglia di indossare abiti comodi evitando gioielli o altri oggetti che comunque che andranno rimossi per scoprire la zona da studiare.
Come funziona?
I raggi X passano attraverso il corpo e vengono assorbiti in quantità diverse a seconda della densità del materiale che attraversano. Ad esempio, i raggi X sono molto assorbiti dall’osso, che appare bianco sull’immagine radiografica, mentre passano più facilmente attraverso tessuti più morbidi come i muscoli o gli organi, che appaiono in toni di grigio. L’aria nei polmoni appare nera perché non assorbe quasi nessun raggio X.
A cosa serve?
Le radiografie sono utilizzate in molte aree della medicina, tra cui ortopedia (per visualizzare fratture ossee), odontoiatria (per esaminare la salute dei denti e delle gengive), radiologia toracica (per osservare i polmoni e il cuore) e mammografia (per rilevare tumori al seno).
Come si svolge l’esame?
La zona del corpo che deve essere studiata viene appoggiata su un rilevatore (una pellicola, la famosa “lastra”, o un sensore digitale). Un apparecchio che genera un fascio di raggi X è posizionato ad una distanza di circa 1-2 metri. Quando viene attivato, i raggi X passano attraverso il corpo del paziente e colpiscono il rivelatore, creando un’immagine. L’esposizione dura una frazione di secondo durante il quale è necessario rimanere ben fermi per ottenere un’immagine nitida, come quando si scatta una fotografia.
Fa male?
Nonostante le radiografie implicano una certa esposizione alle radiazioni, il livello di radiazione è generalmente basso e considerato sicuro per la maggior parte degli individui. Tuttavia, sono prese precauzioni speciali in caso di donne in gravidanza per minimizzare l’esposizione alle radiazioni al feto.
In tutti i casi il Tecnico di Radiologia è preparato per utilizzare la minima dose sufficiente per ottenere una buona immagine.
Vedi informazioni aggiuntive sulle radiazioni ionizzanti.
Chi ha inventato le radiografie?
Le radiografie sono state scoperte nel 1895 dal fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen. Mentre stava sperimentando con tubi a raggi catodici nel suo laboratorio, Röntgen notò una strana luce che proveniva da una schermatura fluorescente vicina. Questa luce era il risultato di raggi catodici che stimolavano la fluorescenza da parte della schermatura. Questi raggi erano diversi da qualsiasi altra cosa conosciuta all’epoca, così Röntgen li chiamò “raggi X”, con “X” che indica l’incognita.
Röntgen scoprì che i raggi X potevano attraversare la maggior parte dei materiali, ma venivano bloccati o assorbiti dai materiali più densi come il metallo o l’osso. Realizzò la prima radiografia della mano di sua moglie, dove erano chiaramente visibili le ossa e l’anello di matrimonio.
Per la sua scoperta, Röntgen ricevette il primo Premio Nobel per la Fisica nel 1901. Le sue scoperte hanno rivoluzionato il campo della medicina, fornendo un nuovo strumento per la diagnosi e il trattamento di una vasta gamma di condizioni.
Prima immagine radiografia della mano della moglie di Roentgen
E Curie?
Marie Curie, nata Maria Skłodowska, è famosa principalmente per il suo lavoro sulla radioattività, non direttamente sui raggi X. Tuttavia, c’è un legame significativo tra Marie Curie e l’utilizzo dei raggi X in medicina.
Dopo la scoperta dei raggi X da parte di Wilhelm Röntgen nel 1895, Marie Curie e suo marito Pierre Curie, hanno scoperto gli elementi radioattivi, il polonio e il radio nel 1898. Queste scoperte hanno cambiato la comprensione della fisica e della chimica e hanno aperto la strada per l’uso della radioattività in medicina.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Marie Curie ha contribuito allo sviluppo di piccole unità mobili di raggi X, chiamate “Petites Curies”, che potevano essere usate sul campo di battaglia per aiutare a diagnosticare ferite e fratture nei soldati. Queste unità mobili hanno consentito ai medici di vedere esattamente dove erano le schegge di proiettili o i frammenti di bombe, rendendo le operazioni chirurgiche più sicure e più efficaci. In questo modo, Marie Curie ha contribuito a diffondere l’uso dei raggi X in medicina.
Per il suo lavoro innovativo sulla radioattività, Marie Curie ha ricevuto due premi Nobel: uno in Fisica nel 1903 (condiviso con Pierre Curie e Henri Becquerel) e uno in Chimica nel 1911, diventando la prima donna a ricevere un Premio Nobel e l’unica persona ad aver vinto il premio in due differenti campi scientifici.