Cosa sono?
I mezzi di contrasto (MDC) epatospecifici sono farmaci che vengono iniettati endovena durante un esame di risonanza magnetica per lo studio del fegato, che permettono di caratterizzare le formazioni epatiche. Sono quindi utilizzati durante la risonanza magnetica del fegato.
Nel fegato esistono numerosi tipi di lesioni benigne e maligne, che possono essere distinte tra loro sulla base dei loro tipici comportamenti contrastografici dopo l’iniezione dei mezzi di contrasto. La fase epatospecifica, unica a questi mezzi di contrasto, è spesso determinante per la diagnosi definitiva di queste lesioni.
Che differenza c’è con i mezzi di contrasto comuni per risonanza?
- I mezzi di contrasto comunemente usati in RM, dopo essere stati iniettati in vena, si distribuiscono in modo uniforme nei tessuti vascolarizzati e vengono poi eliminati attraverso i reni e l’escrezione di urina.
- gli MDC epatospecifici invece, vengono captati selettivamente dalle cellule del fegato, legandosi a specifici trasportatori presenti sulla membrana cellulare degli epatociti (le cellule che compongono normalmente il fegato). All’interno degli epatociti, gli MDC epatospecifici alterano le proprietà di rilassamento T1 e T2 dei nuclei atomici, determinando un aumento del segnale RM. L’aumento di segnale permette di distinguere tessuto epatico sano e formazioni benigne (composte da epatociti dotati dei trasportatori di membrana), da lesioni tumorali maligne o formazioni benigne non dotate dei trasportatori (che invece non accumulano il gadolinio e presentano basso segnale).
Quali sono i MDC epatospecifici?
Attualmente, i due principali MDC epatospecifici approvati e commercialmente disponibili sono:
- Gadoxetato disodico (Primovist®): Viene escreto circa per il 50% per via biliare e 50% renale; l’escrezione biliare avviene rapidamente e la sequenza epatospecifica può essere acquisita dopo soli 10-20 minuti.
- Acido gadobenico (MultiHance®): La captazione epatocitaria è del 2-4% e la sequenza epatospecifica viene acquisita generalmente dopo un lasso di tempo maggiore, fino a 120 minuti dopo l’iniezione. In questo caso, il paziente esegue l’esame in due tempi: prima la parte principale, poi attende in sala di attesa e, trascorso il tempo necessario, viene richiamato per la seconda parte dell’esame per la sequenza epatospecifica.
Una delle principali differenze tra Primovist e MultiHance è la fase vascolare, ovvero la prima fase comune a tutti i mezzi di contrasto a base di gadolinio. Il MultiHance, infatti, si comporta in maniera molto simile ai mezzi di contrasto comuni, con una fase vascolare più pura e una fase epatospecifica che compare dopo molto tempo. Il Primovist, invece, viene captato molto rapidamente dagli epatociti e la fase vascolare è spesso già mista, condizionando a volte comportamenti non canonici delle lesioni epatiche e talvolta maggiori difficoltà nella diagnosi.
Quali sono le principali indicazioni?
Le principali indicazioni sono:
- caratterizzazione di formazioni epatiche riscontrate con altre metodiche diagnostiche di imaging (ecografia e TC);
- valutazione della funzione epatica ed identificazione di tumori in presenza di epatopatie croniche;
- monitoraggio della risposta al trattamento e progressione di tumori.
Come bisogna prepararsi per l’esame?
- Anche se non più obbligatori, esami del sangue recenti che includono la creatinina sono generalmente richiesti per valutare la funzionalità renale, in quanto l’MDC viene eliminato dai reni.
- E’ necessario rimanere a digiuno da cibi solidi per 4- 6 ore prima dell’esame, è consentito bere acqua e assumere farmaci.
- Informare il medico in caso di precedenti reazioni allergiche a mezzi di contrasto.
- Al momento dell’esame verrà chiesto di rimuovere tutti gli oggetti metallici dal corpo, come gioielli, orologi, piercing, fermagli per capelli e protesi dentarie rimovibili. Vedi altre indicazioni e controindicazioni comuni per la risonanza.