Risonanza Magnetica: come funziona

Image by Michal Jarmoluk from Pixabay

Indice

Introduzione

Il funzionamento della risonanza magnetica è estremamente complesso e necessita di solide basi di fisica per essere compreso. Basti pensare che alla base dei suoi principi ci sono invenzioni e scoperte che hanno portato a una decina di premi Nobel! L’elevatissima quantità di informazioni che è in grado di fornire e il fatto che sia sostanzialmente innocua per il corpo umano la rendono senza dubbio una delle tecniche più affascinanti disponibili.

Storia breve di come funziona 

La RM si basa sul fenomeno della risonanza magnetica nucleare (RMN): i nuclei atomici di alcuni elementi come l’idrogeno, possiedono un momento magnetico intrinseco, come se fossero piccole barre magnetiche. Se esposti ad un campo magnetico esterno, questi nuclei tendono ad allinearsi con il campo magnetico, assumendo due orientamenti possibili: parallelo o antiparallelo al campo.

I nuclei precessano, ovvero ruotano attorno all’asse del campo magnetico, a una frequenza specifica, detta frequenza di Larmor. Se viene applicata un’onda radio alla frequenza di Larmor, i nuclei assorbono energia e passano dallo stato a più basso livello energetico (parallelo al campo) a quello ad alto livello energetico (antiparallelo). Quando l’onda radio viene disattivata, i nuclei tornano al basso stato energetico, rilasciando energia sotto forma di onde radio.

La frequenza e l’intensità di questo segnale di risonanza dipendono dall’ambiente chimico circostante i nuclei. I diversi tessuti corporei, in base alla loro organizzazione strutturale e ad eventuali processi patologici in atto, emetteranno segnali diversi. Le bobine di radiofrequenza registrano i segnali di risonanza di diversa intensità provenienti dai tessuti, che vengono successivamente elaborati mediante algoritmi complessi, per creare immagini dettagliate della struttura interna del corpo.

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