Radioprotezione in gravidanza

Indice

Radioprotezione in Gravidanza: Principi e Rischi

La radioprotezione in gravidanza è un tema cruciale per garantire la sicurezza del feto durante esami diagnostici radiologici. I principi fondamentali di radioprotezione, validi in generale e non solo per le donne in gravidanza, includono la giustificazione, l’ottimizzazione e il rispetto dei limiti di dose.

Principi Fondamentali di Radioprotezione

  1. Giustificazione: Qualsiasi esposizione alle radiazioni deve essere giustificata, ovvero deve apportare un beneficio maggiore rispetto al rischio associato.
  2. Ottimizzazione: Le procedure radiologiche devono essere eseguite in modo da minimizzare la dose di radiazioni senza compromettere la qualità diagnostica. Questo principio è conosciuto come ALARA (As Low As Reasonably Achievable).
  3. Limiti di Dose: Stabilire e rispettare i limiti di dose per ridurre il rischio di effetti nocivi.

Rischi delle Radiazioni in Gravidanza

Prime Fasi di Sviluppo Fetale

I rischi maggiori si verificano durante le prime fasi di organogenesi, che avvengono nelle prime settimane di sviluppo del feto. In queste fasi, l’esposizione a radiazioni può causare:

  • Effetti Deterministici: Questi includono aborto, morte intrauterina, malformazioni e ritardo mentale o dello sviluppo. 
  • Effetti Stocastici: L’esposizione a radiazioni può aumentare il rischio di sviluppare tumori nel feto.

Secondo e Terzo Trimestre

Nel secondo trimestre, i rischi sono minori rispetto alle prime fasi di sviluppo, e nel terzo trimestre i rischi sono minimi. Tuttavia, è comunque fondamentale monitorare e minimizzare l’esposizione alle radiazioni.

Limiti di Dose e Misurazione

Il limite soglia per il rischio sia deterministico che stocastico è di 100 mGray (mGy). Al di sotto di questa soglia, il rischio è considerato trascurabile. È quindi essenziale misurare la dose assorbita dal feto e determinare il momento della gravidanza in cui è stato esposto.

Esami Radiologici e Dose di Radiazioni

In generale, gli esami radiologici che non espongono direttamente il feto risultano in dosi di radiazioni trascurabili. Tuttavia, anche nei casi in cui il feto venga esposto direttamente al fascio di radiazioni, la dose assorbita è generalmente inferiore alla soglia considerata significativa per il rischio da radiazioni. Di seguito alcune stime:

  • Radiografia dell’addome: 1-3 mGy
  • TAC addome superiore senza esposizione diretta del feto: fino a 4 mGy
  • TAC addome completo con irradiazione del feto: fino a 25 mGy
  • AngioTAC: fino a 35 mGy

Utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale non è necessario e potrebbe essere controproducente. Questi dispositivi possono incrementare la dose di radiazioni a causa dei sistemi di ottimizzazione che aumentano il voltaggio del fascio per superare la barriera. Inoltre, possono nascondere regioni che richiedono un’ulteriore esposizione per una corretta diagnosi. Clicca qui per saperne di più. 

Comunicazione e Informazione

È fondamentale che la paziente comunichi un eventuale stato di gravidanza, anche solo sospetto. La paziente deve essere informata dei potenziali rischi, ma anche tranquillizzata, considerando che nella maggior parte dei casi gli esami radiologici comportano un rischio trascurabile per il feto.

Esposizione Inconsapevole

Nel caso di esposizione a radiazioni in una donna che non era a conoscenza della propria gravidanza, è essenziale comunicare:

  1. L’età gestazionale al momento dell’esame.
  2. La stima della dose assorbita dal feto.

Una dose inferiore a 100 mGy è considerata trascurabile e non giustifica un’interruzione di gravidanza. L’interruzione può essere discussa come opzione nel caso di esposizione tra 100 e 500 mGy, considerato il rischio di malformazioni e sviluppo di tumori.

In conclusione, la radioprotezione in gravidanza richiede attenzione e accuratezza per minimizzare i rischi, seguendo sempre i principi di giustificazione, ottimizzazione e rispetto dei limiti di dose. Una comunicazione chiara e informata tra paziente e medico è essenziale per garantire la sicurezza del feto durante le procedure radiologiche. 

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