Cos’è?
La Cone Beam Computed Tomography (CBCT) è un’apparecchiatura diagnostica per l’imaging radiologico che trova la sua massima applicazione nello studio dentale e delle strutture del massiccio facciale.
Si differenzia dalla TC per la conicità del fascio (da cui il nome) e per la modalitá di acquisizione, che avviene in un’unica rotazione del sistema tubo detettore di 360’ o 180’ a seconda dei macchinari.
La CBCT permette di avere una visione tridimensionale del distretto studiato in pochi secondi, e una serie di immagini diagnosticamente valide da qualsiasi punto di osservazione.
Per quanto la CT sia stata inventata in America da Sir Godfrey Hounsfield, la sua versione rivisitata è tutta Italiana, sviluppata al Policlinico Universitario G.B. Rossi di Verona, nel quale si iniziò ad impiegare per quello che sarebbe stata la sua applicazione più performante in ambito dento-maxillo-facciale.
Un po' di storia...
Negli anni 60’ le radiografie ortopanoramiche presero molto piede, e rimasero il gold standard per lo studio del distretto maxillo-facciale per molti anni.
Nel 1967 un ingegnere dell’EMI, Sir Godfrey Hounsfield, realizzò il primo prototipo di tomografo computerizzato, invenzione che gli valse il premio Nobel per la Medicina nel 1979. I lavori di Hounsfield si concretizzarono nel 1972 quando il primo tomografo assiale computerizzato (TAC) venne immesso nel mercato.
Nel frattempo la ricerca si stava concentrando sullo sviluppo di sistemi simili, ma sostanzialmente dotati di un fascio radiante di forma conica, invece che uno a pennello come nei tomografi TC. Questa nuova tecnologia avrebbe preso il nome di Cone Beam Computed Tomography – CBCT.
Sebbene la tecnologia cone beam CT stesse progredendo velocemente e fosse impiegata in ambiti clinici sempre più numerosi, il suo vero potenziale era ancora ampiamente sottovalutato. Verso metà degli anni ’90, dei ricercatori, appartenenti ai Dipartimenti di Fisica Medica di Radiologia del Policinico universitario G.B. Rossi di Verona, iniziarono a proporre l’utilizzo della CBCT in ambito dento-maxillo-facciale.
Le loro ricerche furono pubblicate nel 1998 e culminarono con l’immissione nel mercato di un prodotto dedicato. L’applicazione di questa tecnologia nel campo dento-maxillo-facciale ebbe fin da subito un ottimo riscontro: se confrontata con i tradizionali scanner tomografici TAC, la relativa economicità e ingombro dell’apparecchiatura CBCT, la crescente disponibilità di detettori flat panel sempre più efficienti, una dose minore di radiazioni somministrate al paziente e l’alta risoluzione spaziale ottenibile, furono le principali motivazioni di questo successo.
Nel 2000, l’apparecchiatura veronese fu la prima Cone Beam CT approvata dalla statunitens Food and Drug Administration (FDA) per l’uso in odontoiatria.
Come mi devo preparare?
Per sottoporti ad un esame Cone Beam non é necessario seguire alcun tipo di preparazione, al momento dell’acquisizione sarà sufficiente rimuovere gli oggetti metallici dalle zone in esame, come ad esempio orecchini e piercing, collane, apparecchi acustici, protesi dentarie mobili, forcine per capelli, etc.
Ci sono dei rischi e delle controindicazioni?
L’esame non comporta alcun tipo di rischio, é compatibile con pazienti portatori di protesi ed endoprotesi, impianti dentali e protesi cocleari.
Essendo una tecnologia di imaging diagnostico che impiega l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, é opportuno che le pazienti di sesso femminile siano certe di non essere in stato di gravidanza.
Quali sono le applicazioni più comuni?
Le applicazioni più comuni sono in campo dentale, per lo studio dell’articolazione temporo-mandibolare e per patologie legate ai seni mascellari e sfenoidali. Vediamole nello specifico:
1 -Applicazioni in campo dentale
In campo dentale è utile per valutare lo spessore dell’osso alveolare al fine implantologico, perché avendo una risoluzione spaziale elevata consente misurazioni precise, utili a valutare la tipologia e il posizionamento ottimale dell’impianto da inserire.
Consente inoltre di studiare l’arcata inferiore fornendo informazioni spaziali precise sulla posizione del nervo mandibolare, essenziali sia ai fini implantologici che per l’estrazione degli ottavi.



Nell’immagine sovrastante possiamo osservare quanto sia utile questo esame per la valutazione dell’estrazione di un ottavo incluso.
Sopra viene riportato un classico report, editato in fase di post processing dal Tecnico di Radiologia, che prevede una sezione assiale (in alto a sinistra), una ricostruzione 3D (in basso a sinistra), una panorex o panoramica (in alto a destra) e delle cross o sezioni (in basso a destra).
Questo report viene composto in modo specifico e selettivo, al fine di fornire informazioni pertinenti al caso clinico in esame.
2 – Applicazioni in campo gnatologico
La gnatologia è un settore della medicina afferente all’odontoiatria che studia la fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare e si occupa della clinica ad esso relativa.
Alcuni dei disturbi più frequenti derivano da patologie associate all’ATM (acronimo di Articolazione Temporo Mandibolare), le quali hanno bisogno di indagini diagnostiche e cliniche al fine della diagnosi.
Il Cone-Beam é una delle indagini diagnostiche di elezione insieme alla stratigrafia, perché fornisce indicazioni precise sulla condizione dell’articolazione in esame e la sua eventuale anomalia funzionale. La stratigrafia ci fornisce indicazioni morfologico-funzionali sull’ATM, con il limite della bidimensionalitá delle immagini prodotte (immagine sotto).

Il Cone-beam, come la stratigrafia, fornisce indicazioni morfologico-funzionali, con il vantaggio di acquisire il volume nella sua interezza. Questo ci permette in fase di post processing di ricostruire le immagini in modo da permettere una diagnosi chiara e una visualizzazione ottimale delle strutture in esame.


3 – Applicazioni in campo otorino-laringoiatra
Il Cone-Beam é largamente impiegato anche in campo otorino-laringoiatrico per lo studio dell’orecchio interno e nel post-operatorio degli interventi di impianto cocleare, grazie alla poca dose radiante e alla bassa suscettibilità agli artefatti metallici dell’impianto stesso, ai quali la TC é molto sensibile.


Dosi di radiazioni
Le dosi di radiazioni ionizzanti somministrate dalla CBCT sono generalmente 5-20 volte più basse, a parità di volume irradiato, rispetto agli altri esami realizzati tramite tomografia computerizzata tradizionale (TAC), tuttavia sono maggiori rispetto gli esami dentali ottenuti con le radiografie.
Tipo di esame dentale | Dose efficace (µSv) |
Esame radiografico dentale intraorale | 1 – 8 |
4 – 30 | |
Esame CBCT piccoli volumi dento alveolari | 34 – 652 |
Esame CBCT grandi volumi cranio facciali | 30 – 1079 |
Conclusioni
Il Cone-Beam CT ci permette di eseguire esami diagnostici impiegando una dose radiante inferiore alla convenzionale TC, ha una buona risoluzione spaziale e una scarsa sensibilità agli artefatti metallici. Ciò nonostante per eseguire esami diagnostici nei distretti body e neuro non trova applicazione per l’insufficiente potenza del tubo radiogeno e il FOV ridotto.